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giovedì 20 settembre 2007

Regatina di mercoledi 19 settembre

Ben 10 barche sulla linea di partenza della 117^ prova della Fancazzisti Cup, in una fresca serata di questo settembre fantastico. Ci onora la partecipazione di Antonio Bari, appena rientrato dal Mondiale di Oporto. Sul gommone per dare la partenza c'è Luca, assieme al fotografo Postinghel che ci immortalerà con i suoi prestigiosi scatti. Bella partenza, con Antonio subito al comando seguito da Maurizio, Emer, Vittorio e Uber. Dopo circa 100 metri, Vittorio perde il fermo della barra del timone e perde una posizione (sf...ortunaccia). Dietro si sono un pò sparpagliati, con HH che stranamente non parte bene e Dossi che insegue i primi cinque, abbastanza staccato. Alla boa di bolina il quintetto di testa passa con un margine di circa 100 metri sugli altri. Nella boa di poppa passano in ordine Bari, Maurizio, Emer Uber e Vittorio, più staccati Dossi, Herbert, molto staccati Azelio, Francesco Baruchelli e Roldano. La seconda bolina vede un momento di "pattana" quando i primi quattro sono vicini allo spruzzatore e vedono il recupero di Vittorio (che aveva perduto acqua a causa della scottina della ghinda che si era incattivita nel bozzello del fiocco....bestemmie despotiche!!!) di Silvano ed anche di Herbert. Alla fine della poppa però le posizioni rimangono invariate. Bella regata e bella serata poi a cena con un ottimo risottino di pesce. Cliccando sul link qui sotto potete vedere le classifiche aggiornate dopo questa prova.
http://www.velicatrentina.it/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=1

1 commento:

Antonio Bari ha detto...

La regatina di mercoledì è stata veramente interessante, soprattutto dal punto di vista tattico. Vediamo un po' di analizzarla. Si parte alle 6, con il classico vento dai orti. Il percorso e la partenza sono però più orientati verso bosentina, per cui il vento soffia da destra rispetto alla direzione della bolina. A metà del campo (non verso la provenienza del vento...) il lago è più increspato, segno di più vento (strano, con gli orti). La linea è vistosamente buona a destra. La strategia migliore è quindi quella di partire verso la boa con bordo lungo mure a destra, che porta quasi in boa in modo da arrivare prima al vento più fresco. Tatticamente però non è opportuno partire attaccati alla boa: si avrebbe un piccolo vantaggio sopravvento, ma un leggero buono porterebbe oltre la boa, un leggero scarso avvantaggerebbe chi è partito un po' sottovento. Meglio partire quindi qualche lunghezza sottovento alla boa, attaccati agli avversari. Se un bordo porta molto vicino alla boa, meglio farlo per primo, troppo rischioso virare e portarsi sulla lay-line: qualsiasi variazione del vento, anche di pochi gradi, si tramuterebbe in una perdita. Il vento è abbastanza stabile, qualche raffica favorisce chi è sopravvento, qualche mollana chi è sotto, segno che il vento non è deciso. A momenti, dato che con mio figlio Alessandro non arriviamo a 110kg, tocca cazzare il vang e lascare la randa. Al mondiale questa cosa ce la siamo sognata a lungo... Non si arriva in boa di bordata ed è meglio aspettare uno scarso per virare ed andare in lay-line di destra. Lo scarso arriva e questo mi permette di passare primo in boa. Le raffiche sono ancora però più decise dagli orti e la strategia per la poppa, che in realtà è un lasco, è di andare dritti. La boa nella penombra del tramonto non si vede, per cui la tattica migliore è quella di stare in linea con gli avversari, chiudendo chi si alza un po'. Quando la boa si vede, finalmente, meglio controllare stando tra avversari e boa. Il vento cala un po' e gira più da poppa, segno che gli orti sono fiacchi. Al primo bordino verso destra si capisce che è quasi bosentina anche se ogni tanto qualche raffica dagli orti viene comunque. Meglio stare su con le orecchie e controllare gli avversari. Quando il secondo vira, meglio controllarlo, stando attenti che quelli che seguono non vadano troppo lontani nell'angolo. Per fortuna nessuno si azzarda a cercare il bordo a destra del campo e tutti si mettono mure a destra sul bordo più lungo. Qualche raffichetta da destra e un po' di passo in più favoriscono chi è sopravvento, ma dato che il vento è instabile e le mollane sono sempre più frequenti, è inutile andare a chiudere su un buono, meglio aspettare uno scarso per non perdere troppo. Se fosse stato deciso il giro del vento a destra, sarebbe allora stato tatticamente corretto andare verso destra, anche passando dietro, per poi prendersi il buono da sopravvento, ma con le oscillazioni sempre più frequenti e le mollane sempre in scarso, meglio aspettare il momento buono e mantenere il sottovento. In boa c'è un buco di vento dritto da bosentina, per cui mi va bene e restiamo primi. Sorge però il dilemma: dove andare di poppa? Intorno alla boa le barche arrancano, sottovento chi è attardato naviga con una bosentina, se non decisa, almeno visibile e quindi meglio scegliere di stare nel vento senza strambare, anche facendo più strada. Tattica rischiosa, in poppa si è più deboli e non si riesce a controllare chi è dietro, quindi meglio tenere gli occhi aperti e controllare se ci sono raffiche che arrivano e vedere cosa fanno gli altri. I secondi ci seguono, ma gli altri strambano subito e vanno verso la boa. Trenta secondi per valutare se hanno velocità o meno e per controllare le raffiche dietro a loro: camminano e si vede l'acqua di nuovo increspata. Meglio non rischiare e chiudere, noi abbiamo fatto un bordo che non ci ha avvicinato alla boa e basterebbe un refoletto per farci passare da tre barche. Per fortuna siamo sempre stati nel poco vento disponibile e abbiamo abbastanza velocità, stringendo di più il vento, per passare ancora davanti e metterci, come nella poppa precedente, tra gli avversari e la boa, che ormai si distingue a malapena. Questa volta però, con il vento da bosentino, la poppa è una poppa, le raffiche fanno avvicinare le barche dietro ed è importante non farsi coprire. Meglio stare un po' più orzati rispetto alla boa ed eventualmente strambare per chiudere sull'arrivo. Per fortuna le raffiche sono tutte a destra e nessuno si arrischia a strambare per prendere l'arrivo sulla boa di sinistra (che a questo punto sembrava, con la rotazione del vento, anche più vicina), e quindi è sufficiente strambare sulla lay-line per tagliare liberi dalle coperture.
Anche dalla semplice regatina del mercoledì c'è qualcosa da imparare.