Ale Bellotti con Andy Piazza
al bar della Velica decidono di fare equipaggio per la Supernazionale di Riva
Si avvicina la nazionale di Riva, sono fuori da ogni classifica, purtroppo l'annata, diversamente dai programmi iniziali, non mi ha consentito di fare nemmeno metà delle regate che mi ero prefissato, va bene così.
Colto da un evidente colpo di sole decido di fare un regalo all'amico di campagna e propongo di fare Riva come prodiere .
Andrea accetta e così ci troviamo sul via. Per fortuna all'ultimo si decide di regatare con la mia barca così almeno manovre vele ed attrezzature sono assicurate.
Trenta iscritti, indiscutibilmente è presente la crema della classe.
Scherzando pongo al Piazza un solo limite, voglio fare almeno nei primi dieci. Lui accetta ed io inspiegabilmente non pongo penali sull'inadempimento.
Siamo di gran lunga i più pesanti della flotta, 180 kg. gagliardi, so già che la bolina con minimo 10 mts sarà dura ma, onda permettendo, avremo qualche vantaggio sui più leggeri. La poppa sarà ovviamente un calvario.
Già sulla linea di partenza mi accorgo del modo di concepire la tattica di regata di Andrea. Io di solito prendo il vento, faccio la linea un paio di volte, provo le boline e poi decido il da farsi. Forse perchè a Riva il bordo a dx è obbligatorio, forse perchè eravamo da subito d'accordo sul da farsi, arrivati sulla linea ci mettiamo alla cappa e con la massima tranquillità ci fumiamo la prima cicca del pacchetto. Da subito si nota il grande affiatamento, io girato con le spalle al vento lo proteggo dagli schizzi di modo che la sua sigaretta non si bagni. Lui apprezza. Minacciosi sfrecciano al nostro fianco i migliori sfoggiando planate e strambate di ogni tipo. Noi aspettiamo alla cappa dopo aver deciso a tavolino la partenza in barca che si rivelerà poi la migliore per tutte le prove disputate.
Partiamo, onestamente siamo veloci ma stringiamo poco. Mi fa portare il fiocco molto largo come io onestamente non avrei mai fatto ma dopo averglielo fatto notare un paio di volte per rispetto del timoniere taccio e ingoio litri di acqua dolce. Il giorno seguente però il fiocco viene cazzato a morte con evidente salto di qualità.
Tutto sommato le cose non vanno male, siamo comunque veloci e la barca è molto potente. Siamo spesso nel gruppo dei migliori. Giriamo per fino un paio di volte terzi.
Le poppe - purtroppo i laschi veri sono stati pochissimi - sono altrettanto dure. Difficile trovare la posizione sopra o sotto vento, spesso sono in piedi o mezzo seduto, con continui movimenti avanti ed indietro, con la barca che plana a tutta manetta. Resto davvero stupito. Non siamo poi così lenti nemmeno a scendere, Andrea è davvero bravo nei laschi e sotto raffica riusciamo perfino a guadagnare su equipaggi che pesano almeno 50 kg. in meno. Spesso in planata (ne abbiamo fatta una da almeno 300 metri) lui mi vede sorridere ed appare davvero soddisfatto; io lo smonto subito dicendo che lui è lì solo perchè sa fare i laschi (e vi assicuro che è grandissimo). Commosso per le poppe decido di nominarlo anche addetto al tappo ma come sempre dagli un dito che ti prendono il braccio. Non solo la scelta costerà diversi litri d'acqua all'interno della barca ma costerà sia una partenza assurda mure a sx, che se lucido non avrei mai autorizzato, posto che era concettualmente sbagliatissima, sia un bordo a sx a fronte di un accenno di levegana durato al massimo un minuto che una volta passato ci ha poi fatto precipitare dietro tutta la flotta.
E' un fatto, dopo aver fatto i complimenti all'Andrea per come ha portato ai laschi la barca non partiamo più ispiratissimi come nelle prime prove ma alla fine siamo sempre lì che lottiamo tra i primi dieci.
Oltre che a terra anche durante le regate riuscivamo a scherzare ed a prenderci per il culo seppur stanchissimi.
Forse ci rivedrete ancora assieme, forse no.
Certo è che ci siamo divertiti un mondo.
Un ultimo meritatissimo plauso ai Cattelani che per quanto ne dica la classifica sono stati bravissimi. Una delle poche coppie miste scese in acqua, sempre alle cinghie e sempre con il sorriso, con distacchi contenutissimi rispetto al gruppo dei migliori. Davvero Bravi.
Grande l'Antonio con il Paolino, o viceversa; classe e allenamento danno risultati evidenti.
Il Poggi è un marziano, davvero non ce ne è stato per nessuno, nemmeno per il Carletto Depa che è davvero un grande.
Dario e la Sonia anche con vento forte sono stati bravissimi; sicuramente presto li vedremo stabilmente nei primi posti della ranking nazionale.
Zuanelli, ancora una volta, è stato l'unica nota negativa della regata. Si è presentato solo la domenica pomeriggio, senza invito alcuno, ed infiltratosi tra i regatanti si è sbaffato ben due piatti di pasta. Adesso avrà anche il coraggio di chiedere i contributi alla Velica.
Vedremo. Ciao a tutti Ale
Colto da un evidente colpo di sole decido di fare un regalo all'amico di campagna e propongo di fare Riva come prodiere .
Andrea accetta e così ci troviamo sul via. Per fortuna all'ultimo si decide di regatare con la mia barca così almeno manovre vele ed attrezzature sono assicurate.
Trenta iscritti, indiscutibilmente è presente la crema della classe.
Scherzando pongo al Piazza un solo limite, voglio fare almeno nei primi dieci. Lui accetta ed io inspiegabilmente non pongo penali sull'inadempimento.
Siamo di gran lunga i più pesanti della flotta, 180 kg. gagliardi, so già che la bolina con minimo 10 mts sarà dura ma, onda permettendo, avremo qualche vantaggio sui più leggeri. La poppa sarà ovviamente un calvario.
Già sulla linea di partenza mi accorgo del modo di concepire la tattica di regata di Andrea. Io di solito prendo il vento, faccio la linea un paio di volte, provo le boline e poi decido il da farsi. Forse perchè a Riva il bordo a dx è obbligatorio, forse perchè eravamo da subito d'accordo sul da farsi, arrivati sulla linea ci mettiamo alla cappa e con la massima tranquillità ci fumiamo la prima cicca del pacchetto. Da subito si nota il grande affiatamento, io girato con le spalle al vento lo proteggo dagli schizzi di modo che la sua sigaretta non si bagni. Lui apprezza. Minacciosi sfrecciano al nostro fianco i migliori sfoggiando planate e strambate di ogni tipo. Noi aspettiamo alla cappa dopo aver deciso a tavolino la partenza in barca che si rivelerà poi la migliore per tutte le prove disputate.
Partiamo, onestamente siamo veloci ma stringiamo poco. Mi fa portare il fiocco molto largo come io onestamente non avrei mai fatto ma dopo averglielo fatto notare un paio di volte per rispetto del timoniere taccio e ingoio litri di acqua dolce. Il giorno seguente però il fiocco viene cazzato a morte con evidente salto di qualità.
Tutto sommato le cose non vanno male, siamo comunque veloci e la barca è molto potente. Siamo spesso nel gruppo dei migliori. Giriamo per fino un paio di volte terzi.
Le poppe - purtroppo i laschi veri sono stati pochissimi - sono altrettanto dure. Difficile trovare la posizione sopra o sotto vento, spesso sono in piedi o mezzo seduto, con continui movimenti avanti ed indietro, con la barca che plana a tutta manetta. Resto davvero stupito. Non siamo poi così lenti nemmeno a scendere, Andrea è davvero bravo nei laschi e sotto raffica riusciamo perfino a guadagnare su equipaggi che pesano almeno 50 kg. in meno. Spesso in planata (ne abbiamo fatta una da almeno 300 metri) lui mi vede sorridere ed appare davvero soddisfatto; io lo smonto subito dicendo che lui è lì solo perchè sa fare i laschi (e vi assicuro che è grandissimo). Commosso per le poppe decido di nominarlo anche addetto al tappo ma come sempre dagli un dito che ti prendono il braccio. Non solo la scelta costerà diversi litri d'acqua all'interno della barca ma costerà sia una partenza assurda mure a sx, che se lucido non avrei mai autorizzato, posto che era concettualmente sbagliatissima, sia un bordo a sx a fronte di un accenno di levegana durato al massimo un minuto che una volta passato ci ha poi fatto precipitare dietro tutta la flotta.
E' un fatto, dopo aver fatto i complimenti all'Andrea per come ha portato ai laschi la barca non partiamo più ispiratissimi come nelle prime prove ma alla fine siamo sempre lì che lottiamo tra i primi dieci.
Oltre che a terra anche durante le regate riuscivamo a scherzare ed a prenderci per il culo seppur stanchissimi.
Forse ci rivedrete ancora assieme, forse no.
Certo è che ci siamo divertiti un mondo.
Un ultimo meritatissimo plauso ai Cattelani che per quanto ne dica la classifica sono stati bravissimi. Una delle poche coppie miste scese in acqua, sempre alle cinghie e sempre con il sorriso, con distacchi contenutissimi rispetto al gruppo dei migliori. Davvero Bravi.
Grande l'Antonio con il Paolino, o viceversa; classe e allenamento danno risultati evidenti.
Il Poggi è un marziano, davvero non ce ne è stato per nessuno, nemmeno per il Carletto Depa che è davvero un grande.
Dario e la Sonia anche con vento forte sono stati bravissimi; sicuramente presto li vedremo stabilmente nei primi posti della ranking nazionale.
Zuanelli, ancora una volta, è stato l'unica nota negativa della regata. Si è presentato solo la domenica pomeriggio, senza invito alcuno, ed infiltratosi tra i regatanti si è sbaffato ben due piatti di pasta. Adesso avrà anche il coraggio di chiedere i contributi alla Velica.
Vedremo. Ciao a tutti Ale