Ovviamente, prima di tutto, non possono mancare i complimenti a Vittorio e a tutti quanti collaborano con lui per il successo della Fancup!
Senza i Fancazzisti, mai avrei pensato di lasciarmi invogliare a fare una regata e avrei continuato, per quanto bello, ad andare solo a spasso per il lago...
Sono l'ultimo a sapere/capire fino in fondo, ultimo arrivato, però... qualche considerazione:
- se il problema della Scira è questo...
- forse non riescono a copiare i Fancazzisti?
- forse è sete di potere?
- o forse sono i soldi (senza forse)
- e tanta invidia per qualcosa che a Caldonazzo funziona, senza tante formalità e costituendo bacino di raccolta per evolvere...
- e tanta altra invidia perché ci divertiamooooo!!!!
Ed ecco il successo della Fancup: con leggerezza, per divertirsi, con spirito sportivo, spontaneamente e soprattutto informalmente...
Perché si può fare un po’ di attività sportiva senza tanti problemi, per divertirsi dietro casa, soprattutto se non ci si vuole dedicare “in esclusiva” alla vela.
Oppure lo sport è solo competizione ad alto livello?
Secondo me, giuste le considerazioni “formali” di Antonio, eccellenti nella loro evoluzione logica quelle di Roldano orientate soprattutto a risolvere il problema... ma alla fine “allineate”, mi ritrovo completamente con quanto espresso da Francesco Baruchelli!
Però...
Perché si deve interpretare il termine “attività” in senso estensivo come vuole la Scira?
Perché non può essere interpretato come “attività” in senso generale, ma ovviamente attività della Scira?
Ma... se si sta parlando dell’art.6:
“...Per poter partecipare alle attività sia sportive (per esempio, partecipazione a regate) che organizzative dell’Associazione ciascun socio, proprietario e non, deve essere iscritto ad una flotta ed essere in regola con in contributi associativi annuali....”
il termine “attività” è chiaramente riferito alle attività “dell’Associazione” e allora dov’è il problema?
E comunque, mi chiedo: perché la Scira deve poter interferire così pesantemente con attività locali?
Perché deve togliere sana LIBERTA’ ai club locali, per di più per un’attività che poi va a favore della conoscenza del Beccaccino e della possibilità di regatare?
Bisogna sempre essere succubi di regole che molti non condividono, quando queste con giuste motivazioni potrebbero essere cambiate?
Tanto più se ci sono altri Paesi dove questo accade senza problemi particolari...
Certo, sarà difficile visto che la Scira “se la suona e se la canta”, ma almeno provarci!
(scommettiamo che se mai verranno fatte le dovute precisazioni, ci vorrà la tessera anche solo per guardare un Beccaccino?)
E resta da chiarire l’aspetto più importante: se è lecito il comportamento della Scira, per ora giustificato, mi pare, solo dal suo stesso regolamento.
Ma negli altri sport, non esistono “attività sociali”, che senza tanto impegno formale permettono di praticare “per sport”, senza necessariamente competere per i massimi livelli?
E allora, ricerchiamo questa posizione, magari esportando il modello Fancazzisti!
Mi sorge anche un grosso dubbio, pericolosissimo: “ufficializzando” a forza anche quella che di fatto è attività sociale, ci ritroveremo con l’obbligo di tessere, certificati e quant’altro anche per i Fancazzisti, nonché magari per il prodiere dell’ultima ora che due volte l’anno viene a coprire qualche buco.
E addio spontaneità e informalità, punti di forza del... “Fancazzismo”!
E allora, proposte?
Perché la nostra “Velica” non si fa promotrice della giusta interpretazione, magari coinvolgendo altri club e la FIV?
Perché invece di imporre le “quattro tessere” che mancano, non si riducono quelle esistenti, associandosi solo quelli che ne hanno necessità effettiva, per chiarire la nostra posizione?
(Antonio non insorgere, a volte un po’ di battaglia ci vuole!)
E soprattutto prevedere persino, nel regolamento della Fancup, che non è obbligatoria nessuna iscrizione formale, al di fuori di quella alla Velica (e gentili ospiti di passaggio, come ho visto con piacere), proprio per non correre il rischio di una ufficializzazione di qualcosa che nasce e cresce proprio perché informale!
Io non sono associato, fino a poco fa non sapevo nemmeno cosa fosse la Scira, ma a queste condizioni probabilmente NON mi iscriverò, perché un’associazione degna della “A” maiuscola dovrebbe aggregare per consapevole partecipazione, non con obblighi e imposizioni.
Certo che a volte sono sempre più convinto che il mio spirito solitario e poco "associativo" abbia anche delle ragioni di fondo, e questa è l'ennesima dimostrazione.
E per i Fancazzisti... sarò costretto a ripensarci?
Ciao a tutti
Gianni
P.S.: Vittorio, stai attento che ci sia sempre qualcuno non associato, altrimenti diventerà attività ufficiale Scira e... fine del gioco!
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